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Vivere In - La Sicilia


15 DICEMBRE 2005

STANZE DI CARATTERE

Alessandro Consoli e Giulia Pappalardo/Un appartamento ottocentesco, ristrutturato secondo la creatività dei padroni di casa. Carte da parati originali degli anni ’60 e ’70, stile vintage e forti contrasti.

Realizzare un sogno non è da tutti, bisogna prima immaginarlo, lasciare che si inoltri nella mente e ti convinca a tradurlo in pratica.

Per Alessandro Consoli e Giulia Pappalardo il sogno e diventato realtà.

Due giovani creativi nel settore della pubblicità, vissuti per anni tra Milano, Torino e Roma, con il desiderio di ritornare, specie dopo la nascita dei loro bambini, Lorenzo e Pedro vivere al nord-dice Giulia-, significa spesso ritmi incalzanti, il lavoro prima di tutto, forse se non fossero arrivati i figli avremmo continuato, ma con loro tutto diventa diverso. Ci abbiamo pensato a lungo, era un sogno che avevemo, ma dovevamo metabolizzarlo, poi ad un tratto abbiamo iniziato a cercare casa per preparare il nostro ritorno.

“Probabilmente il destino ci ha indicato che questa era la via giusta, visto che la prima casa che ho visitato era questa. Ho immediatamente capito che era lei, come un colpo di fulmine, l’ho comprata senza che nemmeno Alessandro la vedesse, lui si è fidato sulla parola”.

Un palazzo ottocentesco nel cuore della città vecchia, dove odori e rumori si mescolano insieme, una terrazza con il gelsomino e il segno inconfondibile della loro passione lavorativa: ovvero la grafica.

Contrasti forti e moderni, stanze colorate, porte disegnate dalla padrona di casa e un tocco personalizzato su ogni cosa.

All’entrata trovi uno dei nanetti di Biancaneve che ti accoglie, accanto a una parete con un pattern originale degli anni Sessanta. Design e colore insieme a mattonelle fine ottocento e ferro battuto.

«Abbiamo pensato così tanto a questa casa – confessa Alessandro – abbiamo sfogliato quantità di riviste, guardato in giro e poi quando siamo entrati qua è venuta un po’ da sola. Sicuramente la scelta dei pattern originale degli anni Sessanta e Settanta, è una delle cose che avevamo in mente volevamo dare un carattere alle stanze, poi basta poco. Sono “vestite”, ci piaceva l’idea che ogni stanza regalasse una sensazione così abbiamo giocato con i colori forti e decisamente d’impatto».

In casa stile vintage, comprato e recuperato da case di famiglia ma anche la modernità e il gusto di Ikea. Dal loro mestiere di art director hanno rubato i colori e la grafica applicata all’arredamento. C’è un segno che lega le stanze, sia esso un colore o uno stile, spesso anche in contrasto, come il cemento delle mattonelle antiche e il plexiglas usato per una porta.

Nel living il parquet nero crea un effetto da palcoscenico teatrale sognato da Giulia e si armonizza con il tappeto in pelo anni Settanta e il mobile laccato contemporaneo.

 Alle pareti opere dei padroni di casa, ma anche fotografie di immagini della pescheria alternati a illustrazioni e altre forme di visual art. Ma il vero orgoglio dei padroni di casa sono gli spazi esterni, il balconcino con gli agrumi e la terrazza che osserva i tetti della città, usate per decorazioni estive. Perché dopo anni di vita in casa dove non avevano nemmeno un balcone, il vero lusso è questo.

O forse è solo un sogno avverato, per i prossimi invece sono già all’opera.

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